Il Natale: poesie al femminile

di Redazione 0

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Il Natale visto dalle donne com’è? Loro che con una sensibilità particolare, vivono ogni evento con grande emozione e nel corso del tempo, hanno trasformato in versi sensazioni e gioie comuni nel periodo natalizio.Leggiamone insieme qualcuna:

Adoriamo il Messia

Lucrezia De’ Medici

Venite, angioli santi,
venite suonando,
venite tutti quanti,
Gesù Cristo lodando
con dolce melodia!
Ecco il Messia!
Pastor pien di ventura,
che state qui a vegliare

non abbiate paura!
Sentite voi cantare?
Correte ad adorare
Gesù con mente pia!
Ecco il Messia!
I Magi son venuti
dalla stella guidati,
e con ricchi tributi,
in terra inginocchiati
e molto consolati,
adorano il messia
e la madre Maria.

Ritorno per un dolce Natale

di Ada Negri

Disse la madre: Lasciate socchiusa la porta, ch’egli verrà.

Fu lasciata socchiusa la porta: egli entra, disceso dall’eternità.

Per strade di neve e di fango gli fu guida la stella in cammino

nei cieli sol quando rinasce, dentro una stalla, Gesù Bambino.

Riaccosta l’uscio in silenzio, appende in silenzio il gancio al mantello

(fiori e bruciacchi di schrapnell nella divisa ridotta un brandello:

ma ben calca sugli occhi l’elmetto, che la fronte non  sia veduta,

e siede, al suo posto, nel cerchio della famiglia pallida e muta.

-Mamma, perché non ti vedo la veste di raso dal gaio colore?

– E’ in fondo all’armadio, è in fondo all’armadio:

domani la metto, mio dolce amore.

– Babbo, perché così curvo, perché tante rughe intorno ai tuoi occhi?

– Son vecchio, ormai: vecchio e stanco; ma tutto passa, se tu mi tocchi:

– Sorellina dal piede leggero, perché un nastro nero fra i riccioli biondi?

– T’inganni, ha il colore del cielo, ha il colore dei mari profondi.

Intanto, dalle campane della Messa di Mezzanotte

gigli e gigli di pace e d’amore fioriranno nella santa notte.

Ed ecco al “Gloria” drizzarsi nell’alta e sottile persona il soldato,

togliendo dal capo l’elmetto, piamente, con gesto pacato.

Scoperta arderà in mezzo alla fronte l’ampia stimmate sanguinosa:

corona di re consacrato, fiamma eterna, divina rosa.

Ma sotto il diadema del sangue egli il capo reclinerà

come chi nulla ha dato, come chi nulla avrà.

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