
Quali sono le poesie di Natale di Jacques Prevert? Questo autore francese così romantico e dai versi indimenticabili, non ha dimenticato la festa più bella dell’anno:

Quali sono le poesie di Natale di Jacques Prevert? Questo autore francese così romantico e dai versi indimenticabili, non ha dimenticato la festa più bella dell’anno:

Gesù Bambino fa sempre tenerezza, indipendentemente dalla propria età . Questo tenero neonato che non è venuto alla luce in condizioni agevoli e ha fatto grandi cose per gli esseri umani, merita tutto il nostro rispetto. Per questo, nel corso del tempo sono state tante le preghiere che sono state scritte, senza contare che spesso i cristiani tendono pure a personalizzarle.

Francesco De Gregori, con la sua arte sopraffina e la capacità di dire tanto sulle sette note e senza offendere, ha scritto anche un pezzo a tema che si intitola “l’uccisione di Babbo Natale“. E’ un brano inserito nell’album Bufalo Bill e non è tra i suoi pezzi scritti più noti. In realtà parla di disillusione, di determinazione e, in questo senso, il periodo festivo è solo un pretesto per colpire, far rendere conto di quale realtà a volte, per fortuna non ci tocca ma c’è. Babbo Natale è stato ammazzato e non esistono più quei sogni scanzonati ma solo un quotidiano non sempre facile da accettare e non certo per tutti. Il 25 dicembre è vivo però per chi sa aspettarlo con pazienza da sempre e non cambia idea con il tempo che passa, ritenendolo sempre il più bel periodo dell’anno.

Come per tutti i testi musicali che si rispettino, anche per quelli di Natale non non manca una grande varietà di sentimenti e sensazioni espressi sulle sette note. Il pezzo che vi riportiamo, ad esempio, si intitola “Hanno visto Babbo Natale” ed è davvero particolare. Di Dj Matrix è di qualche anno fa, ma fa sempre effetto. Lao conoscete? Io in realtà non l’avevo mai ascoltato, ma adesso ho recuperato:

La mia domanda è sempre stata la stessa: “perché”? Come si fa a non amare il Natale, se non si hanno dei grandi dolori recenti a bloccare di fatto la propria voglia di vivere? Come è possibile non sentire quell’ondata di gioia e vitalità che invade tutti coloro che sono pronti a vivere la festa al meglio? Ho cominciato a cambiare idea, dopo aver avuto modo di conoscere delle persone che mi hanno spiegato a fondo certi dettagli che, purtroppo, mi sfuggivano. Ripensare al passato, alla propria infanzia, a quando tutto è semplice e non si può non essere felici e poi accorgersi che tutto intorno è incerto e non di sicuro semplice come si pensava. Le disillusioni sono arrivate e non sempre si accettano di buon grado. Se oggi si vedono le cose in modo obiettivo, il tutto è il risultato di ciò che è avvenuto ieri, un processo di cambiamento profondo e una capacità di vedere oltre la massa.

Natale è anche suggestione e sentimento e voglia di raccontare e sentire delle favole. Un modo diverso e alternativo per sognare e non soltanto per i bambini. Ecco, ad esempio, la famosa storia dal titolo “Non c’è posto nella locanda”, per evocare questa festa tanto intensa in tutti i modi possibili:

Chi non conosce nel mondo i napoletani? Sono simpatici, allegri,cucinano bene ed hanno un dialetto particolare. In questo modo pure riguardo al Natale hanno da dire la loro e lo fanno con delle splendide poesie:

La notte di Natale è una occasione per molti per recarsi in chiesa per la Messa di Mezzanotte. Si ricorda il vero protagonista della festa, colui che al di là di consumismo e tradizioni, ha dato il via all’appuntamento più amato ed emozionante dell’anno. Un incontro religioso che mette allegria, tra canti e colori e non manca ovviamente la lettura del Vangelo. In molti sono stanchi dopo aver mangiato a sazietà ed aperto i regali, ma decidono comunque di ringraziare il Bambinello per i doni di tutti i giorni: