Jesus refulsit omnium: tradizionale canto natalizio in lingua latina

 

E’ un canto tradizionale natalizio che oggi non si sente più soprattutto perché è in lingua latina. In effetti, la notte di Natale quante volte vi è capitato di assistere ad una messa in cui la parte iniziale è recitata in questa antica lingua, che segna le radici della nostra attuale? Il significato preciso di Jesus refulsit omnium è “Gesù luce di tutte le nazioni” o “Gesù illumina tutto”. Che cosa ha di particolare questo testo? La sua peculiarità è che è molto antico, essendo stato scritto nel  IV secolo da Sant’Ilario di Poitiers. Addirittura ha anche un primato: è considerato il più vecchio inno sulla Natività e nel Medioevo si poteva ascoltare molto spesso. Veniva intonato nella Chiesa Inglese durante la messa per l’Ottava di Epifania ed era conosciuto dai fedeli. Più recente, ma comunque risalente al 18esimo secolo è invece Come Thou Long Expected Jesus, anch’esso dal valore storico. Ecco i due testi di due inni che sono sopravvissuti nei secoli e che sono giunti fino a noi:

Venite Adoriamo, un canto tradizionale di Natale

 

Immaginate un bambino appena nato che miracolosamente resiste al freddo e al gelo natalizio, dentro ad una grotta. A riscaldarlo nessun mezzo della tecnologia moderna, ma solo il fiato del bue e dell’asinello e tanti uomini in grado di capire che questo piccolo avrebbe salvato il mondo, cambiandolo per sempre. Un scena molto profonda spiritualmente e se il periodo della sua venuta al mondo, è solo convenzionale di certo questo evento ha avuto una grande eco all’epoca. Si dice che chi canta prega due volte e, allora, per meglio celebrarlo nel corso dei secoli sono state scritte delle canzoni da riproporre nel periodo e in generale nel corso dell’anno. Ebbene, Venite Adoriamo che tutti i fedeli conoscono resta tra le più famose.

31 dicembre, un bacio sotto il vischio

 

Quante volte ne abbiamo sentito parlare e nel corso degli anni siamo rimaste in trepidante attesa, nella speranza che capitasse anche a noi. Il bacio sotto il vischio è davvero romantico e il 31 dicembre, chi sogna il grande amore o aspetta un annuncio che ricorderà a vita, sente scoppiare il cuore dall’emozione. Da dove deriva questa usanza? Bisogna farla risalire, addirittura alla tradizione celtica ed è tutta dedicata al Capodanno.

Il 27 dicembre, quando la vita torna alla normalità

Un giorno strano il 27 dicembre, davvero. Si perché ci troviamo nel bel mezzo del periodo di festa, ma in fondo è un giorno come tutti gli altri. In pratica è quel momento in cui ci rendiamo conto di aver esagerato tra il 24 e il 26 e pensiamo di mangiare in modo più leggero. A pranzo e cena, quindi, è l’ora delle verdure e dei prodotti disintossicanti, ma non per tutti ovviamente. C’è chi, invece, rimanda la dieta a dopo le feste e poco si preoccupa dell’ago della bilancia, anzi non controlla proprio per sicurezza.

Il 24 dicembre 2012 arriva di lunedì

 

Un giorno curioso per la Vigilia di Natale, ma in fondo noi che da tempo ci lamentiamo perchè Natale arrivava nel weekend e ci portava via giorni di ferie adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo. Il Bambino Gesù, in questo 2012, nascerà di lunedì notte e noi ci sentiremo anche meglio perché ci renderemo conto di aver superato il 21 dicembre, giorno in cui una serie di previsioni vedono la fine dei tempi, secondo una interpretazione del calendario Maya. Questo significa che la festa inizierà già giorno 22 e, dopo tanto tempo avremo un fine settimana in più da sfruttare.

Dolci di Natale: riciclare i ricciarelli

Panettone, pandoro, torrone: ognuno ha il suo dolce di Natale preferito, mentre alcuni poi pur adorando gli zuccheri per timore delle troppe calorie o perché hanno esagerato a tavola e sono stanchi di mangiare, decidono di lasciarli. Un vero peccato comunque e si calcola che ogni anno, solo in Italia, nella spazzatura finiscono tante cose buone da mangiare. Un vero peccato e poi non è giusto anche nel rispetto di chi può solo sognare un lauto pasto durante la sua vita, allora che fare? Tutto si può riciclare, preparando ricette diverse che abbiano un sapore che invoglia e non sempre uguale. Se, in particolare, i dolci natalizi sono sempre troppo abbondanti e di finirli a colazione con il latte non vi va, è anche vero che le ricette non mancano. Per riciclare, ad esempio, i ricciarelli provate a fare così:

Un Natale senza neve

 

Io ci sono abituata, ma un Natale senza neve e freddo, in fondo è sempre diverso. Ho trascorso la maggior parte dei 25 dicembre della mia vita in Sicilia o, comunque, al sud e solo un anno mi ricordo di aver visto fioccare. Tra l’altro, oggi ho l’impressione che le temperature si siano in qualche modo raffreddate ma prima le cose erano ben diverse e il clima era mite per quasi tutti i dodici mesi. A Natale certo non si andava al mare, ma con un classico cappotto si stava più che bene. Tuttavia, notare attraverso la tv che altrove stava nevicando, mi scatenava un senso di mancanza, come se gli abeti di montagna in inverno dovessero per forza essere carichi di un manto di bianco. Restavano, invece, verdi e diritti ad aspettare silenziosi la nascita di Gesù Bambino.