Qualcuno conosce la vera storia di Babbo Natale? No? Allora ecco una favola per bambini a tema, per capire di più su questa misteriosa e simpatica figura:
Qualcuno conosce la vera storia di Babbo Natale? No? Allora ecco una favola per bambini a tema, per capire di più su questa misteriosa e simpatica figura:
Come fare di fronte ad una amica che ha dei gusti terribili e sapete già che a Natale vi porterà qualcosa che non vi piace? Come comportarsi se si ha bisogno di qualcosa e si farebbe volentieri a cambio con qualunque prodotto hanno in mente di mettere sotto l’albero per voi i familiari? La soluzione è una sola: iniziare a mettere in atto qualche settimana o mese prima una strategia, che possa indurre i propri cari ad azzeccare i doni. Certo, se non volete fare una magra figura dovete essere proprio bravi e cercare di far cadere il discorso in maniera quasi indifferente.
Oggi non sono molte le massaie in grado di preparare ricette eccellenti, soprattutto se parliamo di dolci, biscotti e composti che richiedono lunghe ore tra i fornelli. Questo non solo perché il tempo a disposizione è diminuito sensibilmente, ma anche perché si trova tutto al supermercato.Tuttavia, l’emozione di sfornare qualcosa preparato con le proprie mani e poi servito ai propri amici e parenti non potrete mai provarla aprendo una confezione di un prodotto di produzione industriale, per quanto magari perfetto nell’aspetto e nel sapore. A tal proposito, tra le ricette più complesse ci sono ad esempio i ricciarelli di Siena. Li avete mai assaggiati? Avete qualche ora libera e vi piacerebbe cimentarvi nella preparazione? Proviamoci insieme:
Quanto vi piacciono le sorprese? Quanto invece preferite rischiare di ricevere qualcosa che proprio non gradite o che avete già ricevuto, pur di aprire con curiosità il pacchetto il 24 dicembre? In più, magari, non vi va di ferire chi sta preparando per voi un pensierino mostrandovi fin troppo diretti nel dire che cosa in realtà vi farebbe piacere trovare sotto l’albero di Natale. E’ un gran bel problema, davvero. Si perché anche io mi sono sempre posta la stessa domanda e non ho mai trovato una risposta netta.
Reali misteriosi anche se la loro storia è ben spiegata, vestiti con abiti eleganti e pronti a portare i loro doni a Gesù Bambino. Armati soltanto di un amore immenso, senza conoscere la strada e guidati dalla stella cometa, pura sapendo a quanti e quali pericoli andavano incontro non si sono mai persi d’animo. Un vero simbolo e un modello di comportamento il loro in tutte le epoche e, alla fine, i loro sacrifici sono stati premiati. Sono riusciti, quindi, a regalare al neonato divino oro, incenso e mirra e a celebrare al meglio il lieto evento.
Tra i tanti dolci di Natale che finiscono nel cestino terminata la festa o vanno a male, c’è anche il torrone. Non dite di no, tra cesti che regalano al lavoro, qualcosa che comprate voi e ciò che portano i vostri cari, del resto, neanche se siete grandi amanti degli zuccheri riuscirete a finire tutto. Il torrone, in particolare, è poi molto complesso in quanto non si può nemmeno inzuppare nel latte e appare molto grasso. Sono moltissime le persone che dall’inizio dell’anno iniziano una dieta serrata per evitare di ingrassare troppo. Allora che fare? Fuori discussione l’idea di buttare via tutto, ma “riciclarlo” con una buona ricetta si può. Scopriamone una in particolare:
Pandoro o panettone, ognuno ha i suoi gusti. Personalmente non impazzisco affatto per i canditi e quel sapore amarognolo tipico del secondo, per cui preferisco il primo. Lo trovo più delicato e mi piace molto lo zucchero a velo. In effetti, prima non lo gustavo proprio, tuttavia di recente ne ho riscoperto il piacere di mangiarne una fetta per le feste. Come ogni anno, però, vedo in tutte le case la brutta fine dei  dolci natalizi, soprattutto perché ognuno ne porta degli altri quando va a trovare qualcuno. Non soltanto in tempi di crisi ma, praticamente sempre, buttare tanta roba regolarmente pagata non è giusto, anche per rispetto di chi non può permettersi certi lussi. Ecco che, quindi, è importante riciclare il più possibile i dolci, a cominciare proprio dal mio amato pandoro. Le ricette in merito sono tantissime. Vediamone insieme una:
Sembra un dettaglio di poco conto, ma è fondamentale. Vi piace l’albero di Natale addobbato con palline di un unico colore, al massimo due o allegro e carico di qualunque gradazione cromatica? Immagino che risponderete con la prima ipotesi e invece, non so voi, ma io sono cresciuta con questo simbolo natalizio riempito di colori differenti e mi piaceva tantissimo. Adesso in tutte le case c’è molto ordine in questo senso e l’unico elemento più curioso che ci si può concedere è quello di scegliere ad esempio di addobbarlo in viola o in fucsia, se proprio si vuole scegliere un tocco fashion.