La Befana: cosa si dice di lei

di Redazione 0

Spread the love


Sulla Befana, in realtà, non si raccontano troppe storie e quello che sappiamo di lei è un abbigliamento curioso fatto di stracci, una vecchia scopa che è il suo mezzo di trasporto, l’estrema anzianità e la sua abitudine a portare i regali ai bambini in giro per il mondo. In effetti, i più buoni meritano dolci e caramelle, chi invece ha fatto i capricci riceve sono carbone. Una delle più note leggende è quella che spiega il perchè si affretti tanto a lasciare qualche cadeau nella calza ai piccoli dopo che già nei giorni precedenti è passato Babbo Natale. Scopriamo insieme il motivo:

La storia in realtà comincia con i Re Magi che stavano già affrontando il loro viaggio per cercare la grotta dove si trovava il bambino Gesù e arrivarono poi vicino ad una casetta. Pensarono, quindi, di chiede spiegazioni, visto che non sapevano quale direzione prendere. Bussando alla porta si trovarono davanti una vecchina e di fronte alla loro richiesta di dove si trovasse il Salvatore che era finalmente nato, si trovarono di fronte ad una signora che non aveva idea di chi si trattasse e da qui continua un racconto fantastico che spiega il perchè cerchi da “allora” di recuperare la sua mancanza:

 “… chiesero alla vecchietta di unirsi a loro, ma lei rifiutò perché aveva molto lavoro da sbrigare. Dopo che i tre Re se ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma nonostante li cercasse da ore non riuscì a trovarli e allora fermò ogni bambino per dargli un regalo nella speranza che questo fosse Gesù Bambino. E così ogni anno, la sera dell’Epifania lei si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa” . Ai bambini buoni tocca un regalo, ai cattivi solo del carbone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>