Natale: la leggenda del bastoncino di zucchero a strisce

di Redazione 0

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Vi sarà di certo capitato nel corso della vostra vita, di assaggiare il bastoncino di zucchero a strisce tanto presente nelle fiere e durante le feste in piazza, ma anche in qualunque pasticceria che produca pure leccornie per i più piccoli. Eppure la sua storia non è nuova ed è legata, indissolubilmente, al Natale. Ricco di simboli e adorato per il suo sapore, assaggiandolo rilascia già un gustoso tocco di menta che piace praticamente a tutti.

Tutto però parte come al solito da una leggenda non a ognuno nota, ma sicuramente molto carina  e dedicata ai piccoli che attendono con tanta gioia il Natale. Il bastoncino di zucchero, quindi, sarebbe stato creato da un dolciaio che aveva studiato un modo per ricordare Gesù alle persone. Ecco perchè questo piccolo e saporito alimento, conserva in sè significati profondi e in buona parte legati alla religione cristiana.

Se credete che il significato racchiuso nel suo impasto sia uno solo, però vi sbagliate, perchè quello che si cela dietro il bastoncino di zucchero è davvero tutto da scoprire. In primo luogo, quindi, rappresenta Gesù che nella vita di ognuno dovrebbe essere solido come una roccia, la stessa sulla quale si poggiano in fondo le nostre vite.

Ancora, avrete di certo fatto caso più di una volta, che mostra la classica forma a “J”. Ebbene questa sta per Jesus o Gesù, ma per i più attenti osservatori può essere legato pure alla forma di un bastone da pastore. Perchè tutto questo? Perchè Lui è da sempre la nostra guida e spiritualmente bisogna affidarsi al suo insegnamento. Questo, è chiaro, non vuol dire che se la vostra religione è differente non potete gustare tale bastoncino senza pensare alla storia che si cela dietro.

E’ in prevalenza di colore bianco e questo rappresenta la purezza e l’assenza del peccato. Intorno presenta delle strisce rosse legate al sangue di Cristo versato per i nostri peccati. Cosa significano, invece, le strisce sottili che lo rappresentano? Sarebbero i segni lasciati dalle frustate che Gesù ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio Pilato. Neppure il sapore è casuale e ricorda l’issopo che è una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.

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