Filastrocca canterina per il Nuovo Anno

Ho sempre trovato divertenti le filastrocche per bambini dedicate la periodo natalizio. Ce ne sono tante in giro, perché questa festa mette allegria e ispira tutti a scrivere componimenti simpatici e possibilmente in rime baciate. Ecco dunque che quasi quasi mi vien voglia di scriverne una pure io, ma devo trovare la giusta ispirazione. Quella si trova solo nel periodo che precede il 25 dicembre, quando ovunque è una festa. Gli alberi di Natale sono riccamente addobbati nelle piazze e nelle vetrine dei negozi, nell’aria risuonano musiche a tema e magari dove fa più freddo cade la neve. Il paesaggio e l’atmosfera diventano tipici e si viene quasi sempre conquistati da un senso di spiritualità e felicità che quasi non si riesce a spiegare. Da qui nascono le poesie. Perfette per i piccoli, piacevoli da leggere per i grandi, anche se si esauriscono nel giro di 15 giorni e poi diventano troppo legate alla fine dell’anno. Insomma sono perfette solo una volta ogni anno, ma nel frattempo magari avrete tempo di cercarne di nuove e impararle.

Anno Nuovo: iniziamolo con una poesia

 

Sono davvero così noiose le poesie? Il problema è che in pochi le sanno recitare, perché le rime si devono sentire fino in fondo per poter essere trasmesse. Ecco che quelle del Natale abbondano, le studiano molto spesso i bambini a scuola, ma non viene trasmesso loro l’amore per ciò che stanno imparando. Questo invece è un momento magico e la condivisione, anche di semplici rime appassionate, può fare la differenza.

Buon anno en français: poesie per il primo gennaio

 

Non sono molti coloro che conoscono bene il francese. Io personalmente lo amo perché l’ho studiato a scuola e lo trovo piuttosto musicale. Qualche poesia per il nuovo anno proprio in questa lingua? Eccone qualcuna antica che potrebbe fare al caso nostro:

Capodanno: anno nuovo, via le cose vecchie

 

Quando scatta la mezzanotte del 31 dicembre, scoppia una vera guerriglia e, negli ultimi tempi, confesso che questa cosa mi preoccupa. Mi chiedo come facevo a restare in giro qualche anno fa, intorno a botti e spari e, come ogni festa che si rispetti, non manca mai nessuno che deve esagerare. Eppure c’è una abitudine che non vedo più da parecchio, ma sono sicura che nei piccoli centri italiani o in alcuni quartieri della grandi città, continuerà ad esistere. Se è vero che il fenomeno che porta a Capodanno a liberarsi delle “cose vecchie” resiste, da decenni, aggiungerei per fortuna, non ho più visto stoviglie rotte per strada. Sono sicura però che si tratta solo di un caso.

Poesie per Capodanno

  Poesie per Capodanno  di A. Ferraresi  All’anno vecchio Anno che te ne vai, se mi hai veduto far bizze, dispettucci e cose brutte, nel tuo fardello portale via tutte…

Il vecchio Natale e quello nuovo

 

Il vecchio Natale, una poesia che ho letto e sulla quale mi sono trovata a ragionare. Come si festeggiava un tempo questo periodo dell’anno? Di sicuro c’era meno consumismo e si cucinava tutti insieme il pranzo per il giorno più importante, quello della nascita di Gesù Bambino. Oggi le cose sono diverse solo in parte: ci si abbuffa e ci si diverte in famiglia, ma la corsa ai regali e il giro economico che ruotano intorno alla fine dell’anno, crisi economica a parte, hanno reso la tradizione meno genuina:

Lucio Dalla: L’anno che verrà, un splendida canzone per l’Anno Nuovo

Se ne è andato oggi, per una tragica fatalità proprio a marzo come una delle sue splendide e più note canzoni. Ancora è impossibile credere che Lucio Dalla sia morto, eppure mentre ieri sera non sapeva neppure di aver preso parte al suo ultimo concerto in Svizzera è stato improvvisamente stroncato da un infarto. Artista dalla lunga carriera e poliedrico, era considerato tra i più grandi e amati di Italia e con lui se ne va davvero un pezzo della storia della musica. Per noi che amiamo il Natale era impossibile non ricordarlo con un testo a tema, che ne farà sentire ancora di più la mancanza: