Befana: la paura di diventare come lei

di Redazione 0

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Non so come funzioni adesso, ma quando ero piccola io, non amavo moltissimo la Befana. Odiavo, però, ancor di più chi mi augurava di diventare come lei e mi terrorizzavo. Per carità, se fosse stata ben vestita mi avrebbe ancora creato qualche paura in meno, ma si muoveva abbigliata di stracci, con quel ghigno quasi sadico. Magari non sarete d’accordo con me, ma non mi sembrava una presenza tranquilla per un bambino. Del resto, nella mia famiglia la sua tradizione non era particolarmente sentita. In più, io ero l’unica bambina al mondo forse, che odiava caramelle e dolciumi quindi da me aveva poco da fare.

Solo una volta la vicina mi regalò un pacchetto contenente del “carbone allo zucchero”, dicendo che lo mandava la Befana ma io non ho toccato nulla e l’ho rispedito al mittente. La mia domanda era: perché se ha questo aspetto così duro e non sembra simpatica e paziente come Babbo Natale, si ostina a portarci i regali? In più, il giorno prima di tornare a scuola, crede di renderci il boccone meno amaro?

Nessuno seppe mai darmi risposte sull’argomento in grado di soddisfarmi, ma lei dovette sentirmi ed, infatti, non si fece più vedere neanche per sbaglio. Se non qualche anno fa, quando ormai avevo ovviamente scoperto il trucco. Il mio rapporto con lei dunque non è mai stato il massimo devo dire, ma alla fine c’era una cosa che mi faceva impazzire. Come tutti i piccoli e anche i grandi per la verità, il mio sogno era di poter avere la sua scopa. Deve essere così divertente spostarsi in quel modo. Certo incredibile, che non si lasci mai vedere da nessuno e ancora più strano che non rischi di cadere, vista l’età avanzata. Quella scopa deve essere intelligente e saperla aiutare a restare in equilibrio. Un ottimo rimedio contro il traffico.

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