Natale: le filastrocche facili da imparare

di Redazione 0

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Ci risiamo: il vostro bambino non vuole proprio rilassarsi in attesa dell’arrivo di Babbo Natale. E’ impaziente e fa i capricci e allora è proprio il caso di distrarlo. Come fare? Provate a recitare insieme queste brevi frasi spiegando che Santa Claus non arriverà se non lo accoglierete ripetendo una breve poesia. Magari non funzionerò, oppure al contrario potrete divertirvi a studiare queste semplici parole in attesa del dono:


L’Angelo

Son sicuro che c’è
un Angelo con me
che cammina al mio fianco
muto, soave, bianco.
E se aiuto gli chiedo
m’aiuta e non lo vedo.


Tre stelline di tutte le sere

Tre stelline di tutte le sere
e un cestino pieno di pere,
un coniglio che salta sul prato
e un bel fiore appena sbocciato,
un bambino che lo raccoglie
col suo gambo e le sue foglie
e se lo porta pian pianino
in un vasetto di vetro turchino.


Quattro stelle ho visto passare

Quattro stelle ho visto passare
quattro stelline sul bordo del mare:
una per me, una per te,
una la chiede la figlia del re.
La quarta la vuole il reuccio cattivo:
grida, comanda, la vuole per sé!
Ma la stellina resta a guardare
poi sorridendo si spegne nel mare.


Un abete speciale

Quest’anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.
Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.
E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all’altro è uguale,
e non è mai festa.
Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato.
L’albero dei poveri

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bimbi è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.

Che strani fiori, che frutti buoni
oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco…

Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sul vetro è fiorito:
io lo cancello con un dito.

 

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