I Re Magi: cosa ne pensano i bambini

di Redazione 0

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Oggi sui Re Magi i bambini sono molto più preparati e sin dall’infanzia imparano ad amare quei personaggi disposti a tutto pur di vedere il Bambino Gesù nella grotta e portargli un saluto e i loro doni più preziosi. In fondo, rappresentano una metafora della determinazione, della capacità propria dell’uomo di superare qualunque ostacolo, quando crede fermamente nell’obiettivo da raggiungere. Quando era piccola io, invece, la loro figura era fin troppo secondaria, salvo poi vederli spuntare in primo piano nelle riproduzioni della Natività. Nel presepe figuravano proprio accanto alla scena della grotta con Maria e Giuseppe, il bue e l’asinello e i loro ricchi abiti facevano di certo una sicura impressione di fronte agli stracci di tutti gli altri pastorelli.

Era curioso capirne anche le varie “interpretazioni” dei personaggi che, in qualche caso erano molto scuri e in altri dalla carnagione bianca come la neve, anche se in realtà dovevano essere dai tratti tipici orientali. Portavano un mantello, ognuno di un colore diverso e finemente decorato. Del resto erano dei re.

Non mostravano alcun segno di stanchezza nonostante il lungo viaggio e, se nella realtà, avranno di certo incontrato molte difficoltà erano assolutamente perfetti. La stella cometa li aveva guidati verso il luogo esatto e probabilmente li aveva pure protetti dalle troppe insidie che non dovevano mancare lungo il cammino. Ne imparavamo a conoscere  la storia soprattutto durante le recite scolastiche ma, ovviamente, a me non toccava mai la parte dei protagonisti per cui mi dedicavo al mio personaggio e loro restavano ancora una volta sullo sfondo di un evento lieto ricordato ogni anno il 25 dicembre. In alcuni casi, poi, notavo che chi realizzava il presepio li faceva avvicinare piano piano man mano che passavano i giorni. Insomma, non li mettevano subito davanti alla grotta, perché vi arrivano il sei gennaio e in più tenevano la culla del bimbo vuota fino al 24 dicembre a mezzanotte, momento legato convenzionalmente alla sua nascita.

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