Il primo Natale del Bambinello. Un momento di gioia assoluta, che ancora una volta ispira un canto. Ecco il testo e la traduzione di The First Noel:
Il primo Natale del Bambinello. Un momento di gioia assoluta, che ancora una volta ispira un canto. Ecco il testo e la traduzione di The First Noel:
Questa volta il suo film di Natale o, cinepanettone che dir si voglia, non sarà proiettato al cinema, perché andrà in onda in tv ed, in particolare, su Mediaset. Si intitolerà Natale a 4 zampe e segna il suo ritorno sul piccolo schermo. A questo punto, quindi, possiamo parlare di telepanettone.Una pellicola perfetta per tutta la famiglia, in cui lui vestirà i panni del protagonista. Non dimentichiamo, comunque, che è anche il produttore.
E’ già tempo di pensare all’atmosfera natalizia e a tutto quello che nasconde e non credete che sia troppo presto. Del resto fra qualche settimana, inizieremo già a vedere luci colorati e alberi di Natale un pò ovunque e dovremo cominciare a pensare all’avvicinarsi della fine dell’anno. Speriamo non sia l’ultima come direbbe una interpretazione delle profezie dei Maya. In tono minore rispetto ad altre realtà italiane, tuttavia il presepe è presente nel Natale altoatesino già da secoli. Ecco, in questo senso, gli appuntamenti da non perdere:
Il dialetto siciliano è carico di sfumature e nel periodo natalizio si sono sempre moltiplicate le poesie e i canti a tema, soprattutto quelli dedicati alla Natività. Del resto un evento così particolare, che viene ricordato per convenzione, ogni anno, il 25 dicembre e la notte del 24, non poteva passare inosservato e la tradizione popolare ha voluto riprenderlo con rime e note. Ecco ad esempio la nascita du bambineddu, altrimenti detto la nascita del bambinello, che vi vado a tradurre:
Natale riempie il cuore di gioia ai grandi ma, soprattutto, ai bambini e la nascita di Gesù Bambino è un momento tanto atteso da loro, ovviamente non solo dal punto di vista religioso, ma per i regali. In Alto Adige, in particolare, la festa è sentita in modi differenti, anche se la maggior parte dei turisti arrivano per i mercatini di Natale, organizzati ben prima della notte del 24 dicembre. Il mese di dicembre viene tenuto sotto controllo dai ragazzi che aspettano i doni con il classico calendario dell’Avvento e in questo periodo così magico, inoltre, non mancano i canti natalizi a tema, la corona dell’Avvento e si accende una candelina in attesa della festa. Il sei dicembre, poi, arriva San Nicolò, il patrono dei bambini, con tanti doni e dolci. Per quelli cattivi, invece, il giorno precedente giunge “Krampus”, il diavolo.
Ho sempre amato il Natale, considerandolo non solo una festa ma anche un periodo in cui, oltre a “sentirsi più buoni”, si vive in una atmosfera ovattata e quasi magica. So bene che non per tutti è così e probabilmente io sono solo una sognatrice, ma durante l’inverno i giorni di fine anno riescono a mettermi addosso una allegria incredibile. Ecco perché penso che scoprire di attendere un figlio durante questi giorni sia davvero incredibile. Mi è capitato spesso di sentire una notizia del genere da parte delle mie amiche e sono stata ancora più felice per loro.
E’ una storia che sfocia nel mito ed ha valore spirituale, storico e scientifico. La Stella Cometa è importante quanto e più dei Re Magi, perché senza di essa non sarebbero mai arrivati alla grotta della Natività. Ha premiato in qualche modo il loro impegno a muoversi con i mezzi dell’epoca, alla ricerca di una zona che forse avrebbero trovato dopo troppo tempo. Allora non c’erano strumenti moderni in grado di far localizzare esattamente una meta e con i loro abiti riccamente decorati, hanno mostrato tanto fervore nell’incamminarsi per onorare il neonato divino. Portavano dei doni, l’oro, l’incenso e la mirra, con il rischio di essere derubati o di ammalarsi. Nulla li ha fermati e la fede li ha guidati verso Betlemme nel luogo giusto.
Una canzone perfetta per il giorno dell’Epifania e tra l’altro particolare. Si perché i Re Magi del Piccolo Coro dell’Antoniano è un brano italo-argentino che risale addirittura al 1979. Ricorda queste figure così enigmatiche e, secondo me, perfino poco celebrate. Tre uomini finemente vestiti che devono aver rinunciato alle loro comodità ed hanno affrontato incredibili pericoli: il tutto in nome della fede. E’ commuovente ed emozionante pensare che alla fine sono riusciti ad arrivare nella grotta di Betlemme per onorare il Bambino Gesù. L’aiuto divino c’è stato con la Stella Cometa che ha indicato la strada, ma da parte loro i sacrifici e la voglia di salutare il neonato hanno superato ogni difficoltà.